Mi colpisce su Repubblica di oggi un pensiero (apparentemente semplice) della filosofa ungherese Agnes Heller, che è morta nei giorni scorsi.

Ritengo che questo tema sia di grande importanza soprattutto oggi: perché fare il bene e non il male? perché fare il bene quando non è vantaggioso per me, mentre il male offre opportunità e guadagni? e poi: che male c’è nel fare questo e quello? Eccetera…
Sono domande da prendere sul serio e a cui tentare di dare risposta.
Oggi c’è bisogno di riscoprire la riflessione e l’educazione morale, pur nella diversità dei sistemi etici di riferimento.
Morale, non moralismo.
19-07-22 lunedì 21:00ca
ma che male c’è?
è pur sempre razionale
avere un pensiero nuovo
che esprima il caso
intelligibile il dire che
sempre meglio che il non
abbiamo la morale per
ogni storia che racconti
un bel senso del
per quello che si cerca
poi di fare
cosa è la morale?
quella della fine del racconto?
quella che ti fanno se tu fai?
morale è ciò che immorale non è
ma quel che resta amorale?
mangio un panino
non c’è niente di immorale
ma se fosse col prosciutto?
a qualcuno parrebbe immorale
se ci fosse la lattuga
alle lumache dispiacerebbe
ma se avessi fame ancora
potrei azzannare quel che c’è
è la scelta che distingue
o il bisogno che da limiti?
la mia morale mi mangia
ma non mi fa mangiare
la tua morale mi rinchiude
ma non fa avanzare
la morale è la sola
strada aperta
La morale è l’insieme dei valori o principi ideali in base ai quali l’individuo e la collettività decidono liberamente la scelta del proprio comportamento. Tali valori si originano dalla realtà sociale e politica, si riferiscono all’organizzazione economica e giuridica, si rifanno alle tradizioni di una collettività e quindi mutano nel loro percorso storico.
Spesso i termini etica e morale sono usati come sinonimi ma, mentre la morale considera come dati di fatto le norme e i valori, l’etica svolge su di essi una riflessione speculativa, cerca, cioè, di darne una spiegazione razionale.
Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta una scelta consapevole tra azioni ugualmente possibili, ma alle quali compete o si attribuisce valore diverso o opposto (bene e male, giusto e ingiusto)
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